Parliamo oggi del significato e delle differenze presenti tra file raster e file vettoriale, soprattutto nell’ambito della stampa digitale.
Anche i migliori grafici ogni tanto si confondono parlando e utilizzando file raster e vettoriali. Andiamo a vedere con semplicità e chiarezza il loro significato scoprendo quando utilizzare uno piuttosto che un altro.
I formati immagine possono essere raggruppati in due: raster e vettoriali.
File raster: le immagini raster sono dette anche bitmap e sono composte da una griglia di pixel colorati, ciascun pixel ha una sua dimensione, tanto più sarà piccolo il pixel tanto più aumenterà la risoluzione dell’immagine , questo perchè data un’unità di misura (pollice) tanti più pixel entrano e tanto più aumenterà la definizione. Lo svantaggio nell’utilizzo grafico è che più si ingrandisce l’immagine più si perde risoluzione, per questo molte immagini quando vengono ingrandite risultano sgranate. Chi conosce il mestiere sa che si può ovviare a quest’inconveniente ricorrendo all’interpolazione (aggiunta di informazioni tra i pixel)
Quando utilizzare un file raster? I file raster sono tipicamente le foto e i formati più comuni sono jpeg. , tif, gif, png ecc.
File vettoriali: Sono immagini descritte mediante formule matematiche che vanno a definire linee e punti cui vengono attribuiti dei colori indipendentemente dalla risoluzione.
Quando utilizzare un file vettoriale? Si usano immagini vettoriali per creare loghi, font , icone o illustrazioni in grado di ottenere ingrandimenti a piacimento senza perdere di risoluzione e con un peso immagine inferiore ai file raster.
Per questo articolo abbiamo preso spunto da un interessante articolo di Lorenzo Capitani su Graph n.49
A cura di Lara Gensini