Alcuni oggetti ci accompagnano per tutta la vita rendendoci ignari della loro origine e del perchè della loro nascita.
Pensiamo al francobollo. In quanti lo associano al concetto di stampa? Quali sono le sue origini?
La parola francobollo deriva da franco cioè libero da spese e tasse e bollo a specificarne l’autorevolezza. Inventato dall’inglese Rowland Hill, tradizionalmente è in carta e di forma quadrata, stampato sul fronte e gommato sul retro per essereincollato all’oggetto, solitamente buste o cartoline, di una spedizione a mezzo postale.
Ma arriviamo alla carta e alla stampa. Nella storia del francobollo sono stati utilizzati tutti i tipi di carta, a volte con impasti di materiali diversi, come la seta, per evitare contraffazioni.Oggi viene usata una speciale carta fluorescente che permette il riconoscimento automatico da parte delle obliteratrici deputate all’annullo dei francobolli.
I sistemi di stampa sono vari: tipografia, calcografia, offset, litografia, rotocalcolgrafia.
Mettendo per un attimo da parte l’aspetto tecnico e le specifiche materiali dei francobolli pensiamo alla grande bellezza di queste stampe in miniatura che hanno ritratto spesso personaggi storici segnando per sempre un’epoca e garantendo ai posteri (quanti collezionano ancora francobolli?) dei veri e propri documenti del passato.
A cura di Lara Gensini