Bandiere, striscioni, stendardi e gonfaloni sono una costante della storia italiana, almeno a partire dal periodo medievale, quando la frammentazione politica e geografica dava origine a numerose identità regionali e locali che venivano rappresentate con la realizzazione di striscioni e stendardi riportanti i simboli araldici e il motto del signore o della città.
Le celebrazioni religiose, le feste patronali e le grandi manifestazioni politiche, sin dai tempi più remoti, sono state un’occasione per esibire striscioni e stendardi, che simboleggiavano l’affermazione di un’identità, di un’ideologia, di un’appartenenza a gruppi civili, militari e religiosi.
Il primo utilizzo di striscioni e stendardi può probabilmente essere collocato in ambito bellico: durante una battaglia, infatti, è fondamentale potersi distinguere dal nemico, e per questo dai secoli più remoti è valsa l’usanza di attaccare un drappo di tessuto – possibilmente di colore intenso e ben visibile – con la funzione di determinare l’appartenenza ad uno schieramento.
Questa usanza antichissima e legata alla guerra si riflette nei segni e nei simboli che sono ben visibili nell’ambito sportivo moderno, certamente meno cruento, ma altrettanto bisognoso di segnali di identità e di appartenenza, indispensabili per il corretto svolgimento delle dinamiche di gioco
In ambito storico, sappiamo che già gli antichi Egizi facevano uso di striscioni e stendardi che recavano i simboli delle divinità, non di rado rappresentate nelle loro forme zoomorfe di bue, coccodrillo, serpente, ippopotamo. Altri popoli contemporanei degli Egizi, come ad esempio i Caldei e gli Assiri, facevano uso di analoghe insegne con funzioni religiose e militari.
Le dodici tribù di Israele, sempre per rimanere nell’ambito della storia antica, venivano rappresentate da altrettante insegne, ciascuna delle quali possedeva una simbologia peculiare: il leone per la tribù di Giuda, un cielo stellato per quella di Issachar, una nave per quella di Zabulon…
Nella civiltà greco-romana, poi, le insegne e gli stendardi venivano abbondantemente utilizzati, soprattutto in ambito militare, ma anche in quello civile e religioso. I Romani antichi, in particolare, enfatizzavano il ruolo del signum come simbolo della forza militare e per estensione anche della patria e della sovranità imperiale.
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A cura di Lara Gensini