Albin Talik nasce nel 1980 in Polonia e vive a Cracovia. Fino all’età di 30 anni persegue senza grandi successi la carriera musicale ( musica rock per essere precisi) senza però ottenere la soddisfazione sperata.
Appassionato fin da piccolo d’arte, decide di intraprendere una nuova strada cambiando del tutto la sua vita. Fino ad allora Albin non aveva mai preso in mano matita o pennelli per realizzare opere ma dopo una serie di lezioni di pittura trova il suo canale artistico in una forma di “collage“.
Albin utilizza infatti la tecnica del collage e del mosaico utilizzando però solo pezzi di carta, i suoi preferiti sono i ritagli di giornale (solo colore) che utilizza per comporre sapientemente e con minuzia, opere complesse e dal tocco surrealista. I soggetti preferiti delle opere di Albin sono il genere umano, nello specifico il suo interrogarsi sull’essenza della vita.
L’artista ama rappresentare le emozioni e gli struggimenti del pensiero, l'”arrovelarsi” della mente su specifiche sensazioni, come accade nella serie di opere definite Ruminant. Il rimuginare e ruminare costantemente su temi particolarmente angosciosi come la debolezza, la solitudine, le dipendenze da alchool o droghe , il significato dell’esistenza.
In molte opere Albin ama ritrarre i volti dei personaggi con delle piramidi bianche e nere, in ognuna sono contenute emozioni buone e cattive che rappresentano il pensiero. Questo sta a rappresentare figurativamente l’essenza umana di tutti noi, dalla quale dipende la scelta di quale cammino intraprendere in ognuna delle azioni quotidiane. Queste opere danno vita ad un’altra famosa serie di opere dell’artista: Pyramids.
Albin impiega settimane e mesi per realizzare una sola opera, l’intento è quello di farle sembrare come fossero dipinte ad olio. Al di là della tecnica l’artista desidera trasmettere delle sensazioni, delle atmosfere che spingano lo spettatore ad interrogarsi e ad indagare l’opera nei suoi più molteplici significati.
