Per secoli la tipografia è stata identificata dal grande pubblico come un luogo rumoroso, sporco di inchiostro, vasto e pieno di macchinari strani e complicati. Come tante altre cose, l’avvento di Internet ha modificato anche questo stereotipo. Oggi parlare di tipografia significa soprattutto fare riferimento alla versione 2.0 di questo ambiente di lavoro: la tipografia online.
Al pubblico dei consumatori interessa relativamente l’aspetto tecnico di una tipografia online, e solo in quanto determina i risultati di stampa più o meno buoni, più o meno adatti alle singole esigenze. Per questo i siti che operano nel cosiddetto web to print tendono a privilegiare sul loro sito i prodotti, i risultati, piuttosto che il retroterra in termini di tecnologie di stampa, stampa offset e altri termini da addetti ai lavori.
Posto che una tipografia online che si rispetti ha il dovere di dare ai clienti la percezione del proprio parco macchinari, del livello tecnico sul quale si assesta, la maggior parte dei consumatori desidera soprattutto vedere i risultati, i diversi formati nei quali è possibile stampare i propri prodotti, ad esempio carta intestata online, volantini, biglietti da visita…
Ciò non toglie che in aree specifiche del sito di una tipografia online ci possano essere approfondimenti dedicati agli aspetti più tecnici e specialistici, rivolti agli operatori del settore nell’ambito della clientela industriale e professionale, o più semplicemente agli appassionati di tecnologie di stampa digitale, sia a livello hardware sia sul piano degli strumenti software.
In effetti si può dire che l’avvento delle tipografie online e del web to print abbia in molti casi avvicinato gli utenti privati alle dinamiche sottese al processo di stampa: la selezione del formato, del tipo di carta, dei colori, delle tipologie di stampa – tutte operazioni che è possibile compiere nell’ambito di un servizio di stampa digitale online come Minimegaprint – affinano la sensibilità del consumatore e gli regalano competenze tecniche che in passato non venivano prese in considerazione.
A cura di Lara Gensini