Devi fare un calcolo al volo? Smartphone. Verificare come si scrive una parola? Smartphone. Arrivare in un luogo in cui non sei mai stato? Smartphone. Scattare una foto o registrare un video? Smartphone. Guardare l’ultimo episodio di una serie tv mentre sei in treno? Smartphone. Sapere l’anno di inizio della guerra dei cent’anni? Smartphone. L’elenco potrebbe continuare all’infinito, considerate le attività che un così piccolo oggetto è in grado di svolgere oggi.
Eppure, non è sempre stato così.
Uno smartphone per domarli tutti
Spostiamoci indietro di 10 anni: nel 2007, per ognuna delle cose sopra citate, serviva uno specifico oggetto, che costava anche parecchi soldi. Ma allora cos’è cambiato? Semplice, è arrivato lo smartphone, che ha letteralmente fatto sparire decine di business e aziende dal mercato, mandandole in bancarotta o riducendone le entrate all’osso, tagliandole fuori dai giochi.
La nostra vita, di fatto, è cambiata. Con relativamente pochi soldi, oggi possiamo acquistare un oggetto che ci permette di svolgere moltissime attività e che abbiamo sempre a portata di mano, nella nostra tasca. Esiste un’app per qualsiasi cosa, dall’enciclopedia al montaggio video, dalla bussola al termostato, dall’accordatore per strumenti allo scanner.
Facendo un rapido calcolo in termini di denaro e di peso, quello che oggi possiamo fare acquistando uno smartphone, 10 anni fa ci sarebbe costato circa 4.700€ in attrezzatura e oggetti, per un peso totale di 70 kg contro i soli 150 grammi (o poco più) di un qualsiasi smartphone sul mercato.
Come ti mangio il business
Per questo motivo, ci siamo immaginati gli smartphone come una tribù cannibale che, nella giungla dei prodotti tecnologici, ha letteralmente divorato (e continua a farlo) oggetti, aziende e business. In questa rivoluzione, infatti, non ci sono solo aspetti positivi: tutti i gadget e gli strumenti scomparsi in questi anni hanno portato al fallimento o alla crisi di numerose aziende, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro in tutto il mondo.
Pensate, ad esempio, alla Tom Tom, azienda produttrice di navigatori satellitari: dal 2007 al 2011, gli anni del boom degli smartphone, il titolo in borsa è crollato del 96%. Lo stesso vale per Kodak, che dal 2012 ha smesso di produrre apparecchi fotografici, o per la Nokia, che tra il 2007 e il 2012 ha perso il 94% del valore dei suoi titoli in borsa.
Alcune di queste aziende non sono fallite definitivamente e hanno saputo reinventarsi per rimanere in qualche modo competitive sul mercato, altre invece hanno subito “solo” grosse perdite (come la Nintendo), ma è innegabile che l’avvento dello smartphone ha completamente rivoluzionato non solo il mondo in cui viviamo, ma anche le nostre vite. È quella che, comunemente, viene chiamata la “smartphone disruption” (lo sconvolgimento degli smartphone).
Cosa ci aspetta in futuro
Ora si parla molto di quarta rivoluzione industriale in relazione all’avvento dei robot e dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, che sarà altrettanto sconvolgente, e la domanda rimane sempre e solo una: saremo pronti?
Scopri nell’infografica qui sotto tutti gli oggetti divorati dallo smartphone e quali aziende hanno subito le maggiori perdite e condividila con i tuoi amici!