La dislessia è un disturbo specifico della lettura che si manifesta con grandi difficoltà nella decodifica del testo. In Italia si stima che la percentuale di persone con dislessia vari dal 3 al 5 %, mentre in Inghilterra questa percentuale tocca addirittura il 17%.
Il disturbo si presenta in età infantile quando i bambini cominciano ad entrare in contatto con lettere e numeri (per questi ultimi si parla di “discalculia”) , spesso si tende a confondere il disturbo dell’apprendimento con disturbi cognitivi ma oggi sappiamo che non è così.
Lo sa bene il designer olandese Christian Boer, dislessico , che ha sviluppato un font dedicato a chi soffre di questo disturbo, presentandolo come tesi finale all’Accademia delle Arti di Utrecht. Conscio delle difficoltà che incontrano i dislessici nella lettura, Christian ha pensato di creare un font in grado di facilitare la decodifica testuale andando a sciogliere i nodi più insidiosi per un dislessico.
Il Dislexie Font non ricerca il fine estetico ma la funzionalità. Le persone con dislessia trattano le lettere come oggetti 3D che se ruotati o specchiati possono generare “lettere gemelle” facilmente confondibili. Il dislexie font ha una linea di base molto marcata, i tratti ascendenti o discendenti delle lettere sono allungati per evitare di confondere ad esempio una ” h” con una “n” , aumentando lo spazio tra i caratteri si facilita poi una migliore leggibilità delle singole lettere e del testo nel suo complesso . Le lettere maiuscole e la punteggiatura sono in grassetto.
Piccoli accorgimenti che fanno la differenza e che possono migliorare l’apprendimento soprattutto nella realtà digitale in cui sono immersi sin da subito i bambini, il font è infatti scaricabile gratuitamente e può essere applicato a tutti i programmi office , al browser e a tutti quei software che permettono di switchare font.
Le scuole e le associazioni a supporto del distrubo potrebbero adottare questo font per migliorare l’apprendimento dei bambini e facilitare l’integrazione in età scolare, fattore spesso dato per scontato e da non sottovalutare.
A cura di Lara Gensini