Stampa offset: piccola guida tecnica parte 2

Abbiamo già parlato della stampa offset, descrivendone le caratteristiche principali e il funzionamento.

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Oggi vogliamo parlarvi della stampa offset a rotativa : la rotativa fu inventata da Richard March Hoe nel 1843 per la stampa tipografica dei quotidiani, e fu poi perfezionata nella tecnologia negli anni seguenti in Francia. Attualmente esistono tre principali tipi di rotativa: per la stampa offset, per la rotocalcografia e per la flexografia.

La macchina da stampa rotativa  ha come caratteristica fondamentale la forma di stampa cilindrica in continua rotazione, questo consente un elevato rendimento e una velocità costante che permette di poter rispondere a commesse che richiedono tirature elevatissime.

I funzionamento e il processo di stampa di una rotativa è il seguente:

il foglio di carta viene fatto passare fra i cilindri stampanti, asciugato e piegato; questo processo spiega il perchè la rotativa sia la macchina e la tecnologia di eccellenza per la stampa dei quotidiani che non richiedono allestimenti come cucitura e altro dopo la piegatura.

Il cuore di una rotativa è l’unità stampante costituita in genere da due coppie affiancate di cilindri, uno portaforma e uno di pressione.

Ogni rotativa è provvista poi di un gruppo automatico per l’alimentazione della carta che riempe la pila o provvede a sostituire la bobina esaurita, di dispositivi per l’essiccamento dell’inchiostro e raffreddamento del foglio, di dispositivi per il controllo del registro, della pressione ecc. del foglio, e di un gruppo finale di uscita dotato di taglierina, impilatrice e piegatrice.

A cura di Lara Gensini

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