E se potessimo stampare la Pasta in 3D nelle nostre cucine? La rivoluzione parte da Barilla.

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Immaginiamo di essere nella nostra cucina e di accendere il gas per scaldare l’acqua per un ottimo piatto di pasta. Tutti conosciamo il dilemma che ci assale per la scelta tra una pasta corta o lunga. Immaginiamo ora di poter non solo scegliere il tipo di pasta da utilizzare, ma di poterlo addirittura “inventare”. Deciderne non solo la forma e la grandezza ma anche gli ingredienti dell’impasto, scegliendo in prima persona quale materia prima utilizzare, in che dose e con quale valore nutritivo. Personalizzando il nostro piatto già nella fase creativa e poi produttiva.

A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entra la pasta con un Blog di stampa? Bè se vi dicessi che il leader di produzione di pasta in Italia, la Barilla, ha deciso di investire in un ambizioso progetto di Stampa in 3D?

La sfida di Barilla rivoluziona il modo di fare la pasta con un progetto di stampa 3D presentato al “Cibus 2016”, l’esposizione internazionale dedicata all’alimentazione.lune-barilla

La stampa della Pasta 3D è un progetto d’innovazione tecnologica che Barilla sta portando avanti da circa 4 anni, nato da una collaborazione con il centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata).

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Il progetto è ancora in fase di prototipo, in grado di realizzare pasta fresca in 2 minuti attraverso vere e proprie “cartucce di impasto” (una semola speciale di grano duro e acqua), che  vengono caricate nella stampante, scegliendo direttamente dal pc la forma desiderata ( al momento è possibile realizzare cubi, rose, vortici e altri formati inediti di pasta. )

L’obiettivo del progetto è quello di diffondere nei ristoranti, nelle aziende e persino nelle case dei clienti uno strumento di personalizzazione assolutamente innovativo , ovviamente creando varie versioni del prodotto , adattandolo alle esigenze degli utilizzatori finali.

 

Il nuovo macchinario è un primo passo verso la personalizzazione della pasta, ognuno potrà realizzare ricette a base di nuovi impasti, con valori nutrizionali controllati, di forma , colore e consistenza diverse. La stampa 3D si affaccia così ad una nuova finestra di opportunità nel settore food, avevamo già assistito a qualche timida iniziativa sulla stampa del cibo ma è la prima volta che in Italia un brand con un posizionamento molto forte e strettamente legato alla tradizione delle famiglie italiane, si impegna in un progetto così rivoluzionario.  Progetto che potrebbe sì aprire una nuova filiera di prodotti, ma anche fagocitare le linee esistenti se non si farà ben attenzione alla scelta comunicativa e produttiva.

E voi mangereste mai pasta stampata in 3D?

 

 

 

A cura di Cosmina Murgoci e Lara Gensini

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